Sarà che sotto sotto mi è rimasta la voglia di fare una pagella da Rosea, tipo il derbyssimo di Milano, con 3-4 righe per ogni giocatore e poi il giudizio secco, come a scuola, buono anche per il Fantacalcio; o forse sarà che in fondo giudicare un film in tre righe, a volte, è un buon esercizio di sintesi: ma questa volta i voti li diamo noi. Un po’ come se davanti avessimo una squadra di calcio: solo che questa volta (e così tutti i mesi) invece di 11 giocatori giudicheremo 7 film, belli e brutti, attualmente nelle sale. I migliori? Leggete qui sotto…
A SINGLE MAN 7
Metti che uno stilista che sembra un divo comprenda che la moda è effimera mentre il cinema è per sempre: magari ci esce un bel film. Elegante e struggente, l’esordio di Tom Ford è sin troppo estetizzante, ma ha sentimento e nell’ombra lunga del senso della morte si staglia la figura di un gigantesco Colin Firth.
AVATAR 9
Voto stratosferico, è vero: ma lo è anche il film. E non solo perché la rivoluzione digitale di Cameron è da sola un nuovo modo di fare cinema. Ma anche perché avrebbe potuto essere un videogioco: e invece è un kolossal impegnato, ambientalista, pacifista, persino spirituale. Un grande film sull’identità: e sull’ora delle scelte.
HACHIKO 6
In sè e per sè è un film elementare: pure troppo. Sai già tutto quello che succede, dall’inizio alla fine. Eppure, e il regista che non è nato ieri lo ha capito, se hai avuto un cane o ami gli animali non puoi non commuoverti, non puoi non finire a singhiozzare con il fazzoletto tra le mani. sarà un ricatto: ma il cane intanto meriterebbe l’Oscar.
IO, LORO E LARA 7
Verdone in salsa agrodolce: per riflettere sulla famiglia e sulla (inevitabile?) solitudine di un uomo di mezza età, smarrito davanti alla crisi di valori e all’egoismo del terzo millennio. Si ride e si pensa, che farlo nello stesso momento mica è sempre facile. E poi c’è lei, la Chiatti: il più bel primo piano del cinema italiano.
SHERLOCK HOLMES 6,5
Il detective nato dalla penna di Conan Doyle c’entra poco, d’accordo: però la versione muscolare, ironica e un po’ depressa del migliore investigatore di sempre è abbastanza divertente. Abbastanza ho detto: perché si resta un po’ in superficie e si pensa soprattutto a giocare. Che puà anche andar bene, ogni tanto.
SOUL KITCHEN 7
Elogio alla vitalità: hai detto niente…C’è energia, e tanta, in questa scatenata commedia gastronomica. E un protagonista pieno di guai, uno chef pazzo, un fratello galeotto, una fidanzata con le valigie, gli amici di sempre. Perché funziona? Perché Akin, regista turco di Germania, sa quello che fa. E si diverte nel farlo.
TRA LE NUVOLE 8
Ladies and gentlemen, ecco a voi la migliore commedia dell’anno: il film che meglio di tutti gli altri ci racconta la nostra, dismessa, contemporaneità. Dove siamo (troppo) spesso solo personale in esubero: precari della vita e dell’amore che viaggiano con uno zaino vuoto. Un film molto divertente e molto amaro. Clooney? E’ perfetto.